Indice
- Giuseppe Conte
- Milo De Angelis
- Umberto Fiori
- Lamberto Garzia
- Tomaso Kemeny
- Paola Loreto
- Francesco Macciò
- Massimo Morasso
- Luca Mozzachiodi
- Adriano Napoli
- Riccardo Olivieri
- Giancarlo Pontiggia
- Gianni Priano
- Alessandro Rivali
- Pierangela Rossi
- Fabio Scotto
- Angelo Tonelli
- Giuseppe Zoppelli
- Luca Ariano
- Andrea Temporelli
- Maurizio Cucchi
- Alessandro Mantovani
- Lucetta Frisa
- Mauro Ferrari
- Beppe Mariano
- Gabriela Fantato
- Sebastiano Aglieco
- Ivan Pozzoni
- Alberto Pellegatta
- Sergio Gallo
- Guido Oldani
- Claudio Pozzani
- Mauro Macario
- Maria Pia Quintavalla
- Stefano Vitale
- Alfredo Rienzi
- Alfredo Panetta
- Silvia Comoglio
Piazza Verdi
I
Sui sassi smargiassi che ostentano scritte
sciupate dal poco criterio dei passanti,
l'aria sfrigolante (acciaio e tempra)
vibra di fragole inzuccherate
nelle bocche dei bambini festanti,
alcune più rosse a terra, sbeccuzzate dai pennuti
che con voce pluritonale si fanno testimoni
nella piazza di questo scolorìo del mondo,
fiottante sotto portici di sangue o pomodori,
tra gli allori dei laureati, troppo stralampati
fin dalle due di pomeriggio, con le bottiglie in mano,
i bicchieri già versati.
II
Sui gradini li scruta paziente e interloquisce
la barba folta di chi non so ma vedo sempre
intimidatorio forse vate
di allocuzione pomeridiana, di visioni da dopopasto,
di un futuro di passaggio.
Mi guarda monocolare,
mi branca m'afferra arranca e dice
-Ah le piume dei gabbiani
che mi intoppavano la giacca
quando salso tra i flutti
irretavo le code dei pesci
pizzicavo il riccio scoglioso
catramavo l'anziana chiglia-
e dice di sospiri e amori -forse nessuno-
dileggiati sulle calate di mezzo mondo,
dice delle conchiglie senza perle
del rollio trasmutatore
dell'uccello natatore.
Eppure a me dice i minestroni
materni da rifiuto gargantuesco
i fili delle sarte sugli usci intonaco-cadenti
le grida dei fratelli che mai ho avuto,
piedi di sabbia tra il sartiame.